Il 22 di maggio del 2015, 3.168 appassionati di calcio, nello specifico gli spettatori presenti sugli spalti dello Stadio Piercesare Tombolato di Cittadella per il match tra i padroni di casa e il Perugia, assistono ad un evento straordinario. Unico nel suo genere e con molta probabilità irripetibile.
Quel giorno, per la 42° giornata della Serie BKT 2014-2015, a difendere i pali della porta del Cittadella di Claudio Foscarini c’è, per la ventesima volta in stagione, Andrea Pierobon. La carta di identità del portiere quel giorno dice: 45 anni, dieci mesi e 9 giorni. Un’età che permette a Pierobon di diventare uno dei calciatori italiani più longevi ad aver mai giocato un match tra i professionisti. Record che il veterano Gianluigi Buffon, potrebbe raggiungere solo nel dicembre 2023.
Quel giorno di maggio del 2015 Pierobon gioca la partita numero 200 con la maglia del Cittadella, di cui 88 in Serie B, 109 tra Serie C1 e Serie C2 e 3 in Interregionale.
Ma Cittadella-Perugia, nonostante il record personale, sarà una partita amarissima. Il match finisce 0-2 (reti di Fabinho e Parigini) e segna la retrocessione in Serie C dei veneti. “Uscii dal campo in lacrime…” ha ricordato Pierobon in una recente intervista.
La prima delle 200 partite giocate con la maglia dei granata, la maglia della città dove è nato, quella del club dove ha trascorso la parte fondamentale della propria carriera, 27 anni prima, Schio-Cittadella, ultima del Girone C del Campionato Interregionale 1987-1988. “Avevo 18 anni – ricorda divertito Pierobon ad un giornale locale – il Cittadella era in Interregionale, il più alto livello del calcio amatoriale e feci una gran parata su un colpo di testa di un attaccante avversario”.
Nel mezzo altre 434 partite ufficiali con le maglie di Giorgione, Massese, Fidelis Andria, Treviso, Venezia e Spal.
Tutte le categorie del calcio italiano, tranne una: la Serie A. Ed è proprio questa una delle peculiarità della carriera di Andrea Pierobon: non aver mai esordito nel massimo campionato. Categoria sfiorata nel 2009-2010 quando il “suo” Cittadella perse la semifinale playoff contro il Brescia di Beppe Iachini.
Per una città di 20.000 abitanti come Cittadella, essere nella storia della Serie BKT come modello virtuoso è un sogno realizzato. Sogno che proprio Pierobon ha contribuito a conservare.
Siamo nella stagione 2012-2013, il 18 maggio, quando il portiere veneto gioca al posto del titolare Cordaz il match salvezza contro l’Ascoli. Quel giorno Pierobon para davvero tutto il parabile e permette al Cittadella di vincere 1-0, gol di Baselli al 96’, e salvare, in maniera incredibile, la categoria. Quasi banale il suo elisir di lunga vita sportiva, “Ho sempre sognato di essere un giocatore professionista” e soprattutto “In più di trent’anni di carriera ho saltato solamente cinque allenamenti”.
Due condizioni che, a partire dal 2 luglio 2015, giorno successivo al suo ritiro dal calcio giocato, trasmette ai portieri del Cittadella di cui da ormai sette stagioni, otto con quella che sta per iniziare, è il preparatore dei portieri.