Tra i giocatori di talento che si sono saputi mettere in mostra nell’ultima stagione di Serie C spiccherebbe sicuramente Luca Moro. L’attaccante ha letteralmente dominato la scena con il Catania facendo contare più gol che partite giocate.
Nato a Monselice, in provincia di Padova, il 25 gennaio 2001, dopo un passaggio nella compagine dilettantistica della Solesinese sono proprio i biancoscudati ad accogliere il piccolo Luca. Compiuta la classica trafila delle giovanili, Moro arriva a esordire in Serie BKT nell’annata 2018-2019: un primo assaggio di cadetteria prima del nuovo approdo, questa volta da aspirante protagonista al Catania.
Nonostante la giovane età, Moro mostra subito grande coraggio e predisposizione al cambiamento, tratto decisamente non banale. La conferma arriva dai successivi due prestiti, prima con il Genoa, poi con la SPAL, che gli permettono di lasciare il nido e temprare ulteriormente la propria personalità (da menzionare anche il Torneo di Viareggio giocato con il Torino quando era ancora al Padova). Esperienze positive dove impara e segna, potendo inoltre raccogliere nel corso della parentesi Estense, altre otto apparizioni in Serie BKT. È tempo del salto definitivo tra i professionisti, l’unico contesto in cui poter davvero comprendere le proprie possibilità di lasciare un segno nel calcio. Opportunità che Moro coglie sull’aereo direzione Catania.
L’annata dell’esplosione
Non è stato facile per Moro (così come per i suoi colleghi) giocare nel Catania 2021-2022. Una piazza storica, focosa, passionale ma costretta a convivere con problemi societari che hanno poi comportato il fallimento. Ciononostante, fino a quando è stato possibile, la squadra ha onorato il Girone C di Serie C e Moro ha letteralmente demolito le difese avversarie.
Ventuno gol e tanto altro per questo centravanti che ambisce alla dimensione della modernità (e che ha anche ottenuto le prime presenze nazionali, essendo stato convocato in Under 20). Moro ha detto di ispirarsi all’icona Robert Lewandowski e ha già ottenuto un’investitura direttamente da Bobo Vieri, che gli ha scritto su Instagram per complimentarsi con lui, non male per chi da ragazzino tifava Inter.
Il bottino di gol maturato la scorsa stagione invece ha attirato gli interessamenti dei più grandi club del calcio italiano, ma alla fine a spuntarla è stato il Sassuolo, uno dei sodalizi maggiormente attivi e pronti in materia di giovani, che ha successivamente girato il calciatore in prestito al Frosinone. Ecco che, dunque, si è concretizzato il ritorno in Serie BKT.
Come gioca Luca Moro
Fisicamente strutturato, la prima impressione estetica di Moro restituisce l’idea di un centravanti classico, dalla muscolatura opportuna per guerreggiare in area di rigore.
In effetti è così, ma il talento gli consente di fare ed essere tante cose all’interno dello stesso calciatore. Tecnicamente molto valido, il ventunenne ha un’ottima capacità di calcio, che viene migliorata dalla freddezza che lo aiuta ad allargare metaforicamente la dimensione della porta quando arriva a tu per tu con l’estremo difensore avversario (non a caso è un ottimo tiratore di calci di rigore, ben 10 segnati in una stagione al Catania).
Destro naturale, non disdegna l’uso del mancino, ha un’ottima capacità associativa con i compagni che lo accompagnano nelle zone dedite alla parte offensiva della propria squadra. Questo è il biglietto di presentazione con il quale Moro approderà al Frosinone, pronto a giocare in un campionato in cui, come in passato avrà già avuto modo di constatare, gli spazi si riducono e i tempi delle giocate si accorciano.
Starà dunque a Moro adattarsi al livello degli avversari e, al contempo, essere in grado di replicare quanto di buono fatto in Serie C. Qualora ciò dovesse accadere, il calcio italiano e la Nazionale potrà attingere alle caratteristiche del giovane attaccante.