Uno degli acquisti più affascinanti della prima parte del calciomercato di Serie BKT è quello effettuato dal Pisa, che ha prelevato Alessandro Arena dal Gubbio. L’ala destra classe 2000 è reduce da una stagione in cui ha siglato 10 gol e 9 assist in Lega Pro, pur saltando i playoff per un problema fisico che gli ha impedito di incidere ulteriormente. Con la crescita avuta sotto la gestione di mister Piero Braglia, il ragazzo di Marina di Ragusa ha completato un percorso di crescita strabiliante fatto di gavetta. Nessun settore giovanile in una squadra di massima serie alle spalle, col Catania invece si è fermato all’Under 19. Poi prestiti al Marina di Ragusa, all’Acireale e all’FC Messina. Serie D nella sua regione ad alti livelli, prima di farsi notare dalla compagine umbra che coraggiosamente ha scommesso su di lui facendogli assaggiare la categoria superiore.
Il suo è stato un cammino graduale, che in tanti sognano e in pochissimi ragazzi riescono a compiere. Non è semplice scalare di due campionati e arrivare in un club che punta dichiaratamente (non necessariamente in una stagione) ad approdare in Serie A. Serve talento, e quello non manca. Ma anche la fortuna di incontrare la persone giuste nei momenti giusti. Mister Braglia per lui è stato un’opportunità, perché ha cucito l’intero gioco della squadra allo scopo di risaltare le sue doti funamboliche mettendo l’imprevedibilità al centro del progetto. Sono queste le sliding doors che cambiano una carriera, e che consentono a chi ha i mezzi di passare da “quello che avrebbe potuto essere” a ciò che concretamente si riesce a dimostrare ogni settimana.
A Messina al fianco di Lodi
Prima e dopo l’annata in Serie D conclusa al secondo posto con l’FC Messina, Alessandro Arena è sempre stato considerato essenzialmente un’ala destra. Avere un ruolo definito non è assolutamente un limite, ma per un calciatore spiccatamente fantasioso può risultare una gabbia. Con mister Massimo Costantini con la maglia dei Peloritani ha invece potuto spaziare. Provato a sinistra, sulla trequarti e anche da mezzala. Soprattutto in quest’ultimo ruolo ha potuto affiancare un calciatore dalle qualità gigantesche, poco affini alla quarta categoria italiana: Francesco Lodi.
La bandiera del Catania, appena ritiratasi, ha potuto costituire per il ragazzo un esempio, anche dal punto di vista balistico. Difficilmente è un caso che i suoi numeri riguardanti l’efficacia al tiro siano profondamente mutati a partire da quella stagione 2020 - 2021 e soprattutto in seguito.
“In Liga giocherebbe nelle prime 5-6 squadre”
Il panorama calcistico nazionale si accorge di lui quando il suo mister Pietro Braglia, rivolgendosi alla stampa nello scorso marzo, ha lanciato la provocazione. Sicuramente un motivo di opportunità e non di pressione. Con gli occhi del Paese molto più focalizzati sulle sue prestazioni, il ragazzo non è calato affatto continuando a imperversare col mancino fatato, i dribbling fulminei e le aperture panoramiche e puntuali. Un repertorio vasto e continuo, che lascia gli avversari attoniti e impotenti. Adesso per Alessandro Arena arriva la prova del nove. La titolarità a Pisa non è scontata, ma il sistema prevede un attaccante esterno di destra e mister Alberto Aquilani è abituatissimo a valorizzare i più giovani, avendo sin qui allenato soltanto la Primavera. L’occasione è enorme e forse anche la pressione, ma lui ha già dimostrato di non soffrirla affatto.
Chi è partito dalla Serie D e nel giro di poco tempo è riuscito ad approdare in Toscana per giocare una Serie BKT di vertice, più che avvertire la paura ha molta ambizione.