Bedin sugli stadi: 'Niente più alibi'

Al convegno in Senato il presidente della Lega B auspica maggiore responsabilità dalle leghe

 

Non possiamo più avere alibi, il sistema sportivo italiano non ne può più fare a meno. Abbiamo un percorso normativo definito, che ci permette di intraprendere una progettualità e notiamo grande sensibilità da parte sia delle proprietà dei club, sia degli organi locali che della politica nazionale sul tema’. 
Lo ha detto il Presidente della Lega Serie B Paolo Bedin intervenendo al convegno “Stadi Intelligenti e Sostenibili: Verso una Nuova Era dello Sport in Italia”, occasione di confronto sulle prospettive di modernizzazione delle infrastrutture sportive nel nostro Paese, organizzato su iniziativa del senatore Andrea De Priamo presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato. Tuttavia, Bedin ha sottolineato un altro elemento, che deve essere inserito in questo processo virtuoso, quello economico e dell’accesso al credito: 'Per i club la realizzazione di uno stadio è un passo complesso, in quanto si tratta di un investimento importante in termini economici e il ritorno è a medio-lungo termine, spesso a 20-30 anni. Il tema della capacità di investimento da un lato e dell’accesso al credito dall’altro diventano quindi focali. Su questo dobbiamo riflettere insieme alla politica e al sistema bancario e finanziario per trovare meccanismi di stimolo e supporto'.
Bedin, il cui intervento ha seguito quelli del presidente FIGC Gabriele Gravina, della Serie A Ezio Maria Simonelli e che ha preceduto quello della Lega Pro con Matteo Marani, ha anche richiamato al senso di responsabilità delle leghe: 'Il Governo con il Ministro Abodi ha posto il tema della riqualificazione infrastrutturale tra i suoi obiettivi e anche il Parlamento, con i lavori della VII Commissione, ha fatto un lavoro egregio. Ora anche da parte nostra ci vuole un ruolo più attivo, le leghe al proprio interno devono organizzarsi per supportare, stimolare, accompagnare i nostri club almeno nella fase informativa, sé non proprio nel processo di analisi di fattibilità e di progettazione preliminare. Lasciare il tema alla sensibilità e capacità di investimento del singolo imprenditore o club, così come di interlocuzione con le istituzioni locali, significa estraniarsi da questa responsabilità’.  
Bedin ha riconosciuto inoltre come oggi ‘il settore sportivo e calcistico in particolare siano toccati da due tematiche fondamentali, la sostenibilità economica e la necessità di infrastrutture efficienti e funzionali, due materie fra di loro strettamente connesse. Rendere i nostri impianti moderni significa aiutare i club a riequilibrare il proprio economico, attivando nuove forme di ricavo, ma anche fidelizzare e intercettare nuovi tifosi e aiutare le Amministrazioni comunali a riqualificare aree urbane spesso periferiche e depresse. Senza contare che uno stadio di proprietà permette di patrimonializzare il club, rendendolo più solido e più appetibile’.
 

 

 

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