Terni la città dell’Acciaio, la “Manchester d’Italia”, per via delle Acciaierie, croce e delizia dell’economia locale.
La Città Celtica degli Umbri Naharki, sospesa tra Roma e Firenze, Terni la città ricostruita dopo i 108 bombardamenti dell’11 agosto 1943, Terni la città di San Valentino, il Santo degli Innamorati. E poi la Cascata delle Marmore, uno spettacolo di prim’ordine della Natura italiana, del luogo più conosciuto e, per molti versi, il vero simbolo di Terni.
Tanti elementi, affastellati nella conca che ospita meno di 110.000 persone. Come osservò Maurizio Barendson, il primo storico conduttore di 90° Minuto: “Poche volte si è vista assomigliare una squadra di calcio in modo così evidente al proprio ambiente come a Terni”.
Cosa vedere a Terni
In viaggio verso Terni in macchina, e con un po’ di tempo a disposizione, è immancabile la tappa alla Cascata delle Marmore. Situata a circa 7 km dal centro città si sviluppa su dislivello di 165 metri, suddiviso in ben tre salti. È una delle cascate più alte d'Europa, di certo quella con il salto più alto di Italia.
È una cascata artificiale ed alimenta la centrale idroelettrica di Galleto. Alle sue pendici si sviluppa il Parco della Cascata. Un piacevole percorso naturale composto da sei sentieri e dove è possibile praticare tutta una serie di sport, dal rafting al kayak passando per il torrentismo e l’hydrospeed.
Basilica di San Valentino
San Valentino da Interamna, l’antico nome di Terni, nasce in città nella seconda metà del 200, la data è incerta, ed è vittima di martirio il 14 febbraio 347.
È assurto a Patrono degli Innamorati perché fu il primo sacerdote a celebrare l'unione tra un legionario romano ed una donna cristiana. Le sue spoglie mortali furono sepolte in un cimitero cristiano nel luogo dove sorge l’attuale Basilica.
Basilica di Santa Maria Assunta
Chiesa romanica, disposta su tre navate, è la Cattedrale di Terni. Completamente ricostruita tra il 1550 ed il 1650, fase nella quale venne fornita del transetto e della cupola attuali. Al suo interno è presente un organo monumentale disegnato da Bernini.
La Lancia di Luce
Si tratta di un obelisco alto trenta metri per un peso complessivo di novanta tonnellate realizzato, tra il 1984 ed il 1991, dal grande scultore Arnaldo Pomodoro.
È il simbolo della Terni moderna, tanto da essere situato, in un asse stradale ideale, che conduce a Palazzo Spada, la sede cinquecentesca del Comune. È composta da 5 distinti blocchi di acciaio inossidabile assemblato, dai maestri fonditori ternani, in cinque colorazioni differenti.
Cosa mangiare a Terni
Una trasferta di Serie BKT a Terni è una grande occasione per testare una delle cucina più veraci e autentiche della cultura del nostro Paese.
Partiamo dal piatto tipico della città, un piatto che, in realtà, è un dolce. Il Pampepato, per la precisione il dolce tipico della tradizione del Natale ternano. La sua ricetta risale agli inizi del 1800. È un prodotto IGP ed è frutto della cottura al forno di un impasto composto da cacao amaro, caffè, canditi, cioccolato, farina, frutta secca, miele, spezie e uva passa.
Ciriole ternane
L’immancabile pasta della tradizione povera fatta solo con farina, grano tenero ed acqua. Il nome deriva dal latino cereus, bianco, dovuto tanto alla povertà di chi le mangiava quanto agli ingredienti dell’impasto che non prevedevano le uova, un alimento ricco per il tempo. Possono essere condite alla ternana, con il tipico sugo locale fatto di pomodoro, aglio e basilico ma anche con condimenti più complessi come tartufo, salsiccia e funghi.
Rimanendo nella tradizione povera non possiamo non citare gli gnocchetti alla collescipolana. Parliamo di un piatto che nasce a Collescipoli, frazione di Terni, a 5 chilometri dal centro. Il condimento principale è con pomodoro, peperoncino, salsiccia e fagioli. L’obiettivo era fare un pasto unico e completo recuperando tutti i materiali presenti in cucina.
Proprio come vuole la tradizione, probabilmente a tavola a Terni vi troverete ad accompagnare i vostri pranzi con la “Pizza sotto lu focu”. Un Piatto nato come alternativa al pane e cotto sotto un velo di cenere e carbone nel camino invernale.
Faraona con la leccarda
Si chiude con un piatto complesso e tipico delle feste natalizie. La faraona con la leccarda è un piatto nel quale si uniscono, sapientemente, la cultura della preparazione delle carni selvatiche, la faraona, unita a quella della creazione dei paté della cacciagione. La leccarda, da cui prende il nome, prima di diventare il sugo che condisce il piatto, era un recipiente che raccoglieva la scolatura della marinatura, appunto, della cacciagione.
La trasferta di Terni è anche un’ottima occasione per vivere una delle regioni più affascinanti e verdi d’Italia. Il cosiddetto polmone del Paese, che a città come Terni e Perugia affianca un hinterland affascinante.