Tra le storie più intriganti e virtuose consegnateci dalla scorsa stagione, il Südtirol di Ivan Javorčić ha occupato un posto speciale, probabilmente unico.
Non si parla esclusivamente della storica promozione in Serie BKT, ottenuta al termine di un avvincente testa a testa con il Padova nel Girone A di Serie C, che ha visto il sodalizio di Bolzano terminare la corsa al primo posto con 90 punti, cinque in più dei biancoscudati, bensì del percorso vissuto per arrivare al traguardo. In questo processo la mano dell’allenatore ha inciso in maniera decisamente tangibile.
Il rapporto tra Ivan Javorčić e il calcio giocato
Ivan Javorčić non è un nome nuovo nel mondo del pallone per gli addetti ai lavori.
Chi ha avuto modo di incrociarlo sui cambi da calcio a inizio del nuovo millennio ne avrà notato le capacità per poter emergere e restare in auge ad un buon livello nelle serie professionistiche. Sensazioni positive quasi sempre annebbiate da una miriade di infortuni che ne hanno compromesso, se non falcidiato, prospettive di carriera più rosee rispetto a quanto effettivamente ottenuto con alcune maglie come quella del Brescia, del Treviso e del Crotone.
Per rendere l’idea di non essere davanti al classico calciatore stoppato da alcuni problemi, ma invece davanti ad un caso più unico che raro, basti pensare che Javorčić è stato il primo calciatore professionista a subire un trapianto di cartilagine del menisco.
Una relazione con l’infortunio che ne ha temprato il carattere, stimolato la capacità di saper soffrire, alimentato il desiderio di scavalcare i problemi e poter comunque vivere intensamente il calcio e nel calcio. Il tutto con una traboccante personalità, decisiva in questi momenti, altrettanta creatività e una passione per la letteratura che gli tornerà utile nel corso della carriera.
Il percorso di Javorčić da allenatore
Appese le scarpette al chiodo, Javorčić ha immediatamente cominciato ad allenare, ponendo le proprie ruote su una strada che si sta rivelando decisamente fruttuosa.
Vince e convince con il settore giovanile del Brescia (Berretti, Primavera e una fugace esperienza in prima squadra), prima di edificare un vero e proprio capolavoro con la Pro Patria, cui si lega nell’aprile 2017 in Serie D e lascia nel 2021 al quinto posto in Serie C (non prima di aver fatto debuttare un certo Federico Gatti). Poco più di quattro stagioni dove il calcio giocato è stato emozionante, così come il trasporto generato da quella squadra.
Arriva dunque l’opportunità Südtirol che il croato coglie per beneficiare di una struttura complessiva davvero ottima, dato che parliamo di un club organizzato, con un grande intuito nella scelta degli allenatori (da Bolzano sono passati anche Stroppa, Vecchi e Zanetti) e la possibilità di poter lavorare in una maniera organizzata nei particolari. Questo è effettivamente ciò che accade: il Südtirolcon lui in panchina vince il Girone A di Serie C, subendo appena nove gol in trentotto giornate e risultando così tra le migliori difese d’Europa.
Un dato che che trova le risposte nell’organizzazione di una squadra che non giocava per arroccarsi bensì per dominare, a testimonianza che nel calcio moderno fase difensiva e offensiva sono sovrapponibili e vanno padroneggiate con la creatività dei calciatori e le indicazioni degli allenatori.
Bisogna dunque creare, parola proprio di Javorčić, un “caos organizzato”, dove sapersi muovere strategicamente sia nella settimana di preparazione di un match, sia a partita in corsa (non è un caso che una delle altre grandi passioni dell’allenatore siano gli scacchi).
Portata a termine la missione “prima volta in B” degli altoatesini, la costante ricerca degli stimoli, fondamentali per alimentare una vocazione, ha portato Javorčić a salutare il Südtirol per sposare un progetto altrettanto affascinante, quello del Venezia.
Ivan Javorčić nuovo allenatore del Venezia FC.https://t.co/JLV4ofDKWt#ArancioNeroVerde ?¬レᆱ️? pic.twitter.com/d6LK7pyPRr
— Venezia FC (@VeneziaFC_IT) June 9, 2022
Il club lagunare ripartirà dalla Serie BKT con l’intento di recitare un ruolo da protagonista, lo stesso recitato nella stagione 2020 – 2021 del campionato cadetto dalla squadra allenata da Paolo Zanetti, una figura in qualche modo ciclicamente presente nella carriera di Javorčić e forse alternativa.
Ivan Javorčić si presenta come un amante della lettura, citando tra i suoi preferiti uno scrittore senza tempo e probabilmente spartiacque nella letteratura dall’Ottocento in poi: Fëdor Dostoevskij. In una delle sue opere “L’Idiota”, l’eterno scrittore russo avanzò un concetto che Javorčić non perde mai occasione per riprendere: “La bellezza salverà il mondo”.
Un attitudine che con molte probabilità Javorčić contempla e vuole imprimere agli occhi di chi guarda giocare le squadre che allena.