L’Ascoli nelle mani di Davide Barosi

Alla scoperta della promessa 23enne di Asola, scelto come nuovo portiere del club marchigiano

 

Soltanto 4 anni fa Davide Barosi lasciava la Juventus per cominciare il proprio cammino nel calcio dei grandi a Grosseto. Aveva 19 anni, doveva affrontare la Serie D (campionato in cui i portieri fanno fatica a emergere e restare al vertice) e vedeva le prospettive di gioventù fatte di Cremonese e Juventus diventare più sfumate. 
Adesso l’estremo difensore si accinge a disputare la prima stagione in carriera in Serie BKT, probabilmente coi gradi di titolare, in una piazza prestigiosa come Ascoli sostituendo uno dei migliori portieri dell’ultimo lustro per quanto concerne la cadetteria: Nicola Leali, anche lui ha condiviso il passaggio alla Juventus. A volte i sogni si realizzano, a volte la gavetta premia e regala storie bellissime che danno carico emozionale a questo sport.
Il percorso del ragazzo è stato pulito e lineare, fatto di continui step. Vincendo il campionato in Toscana è riuscito a farsi confermare in Lega Pro, compiendo il primo rarissimo e non banale salto. A Grosseto resta altri due anni senza mai perdere il posto da titolare, dimostrando di essere pronto per un calcio competitivo e anche per uno step in più. L’occasione giunge l’estate scorsa quando lo chiama la Juve Stabia, che gli permette di mettersi ulteriormente in mostra. In quest’ultima stagione ha saputo attirare su di sé gli occhi della Serie BKT convincendo la società picena a offrirgli l’importantissimo ruolo.
Chi ha conosciuto e allenato Davide Barosi, il nuovo portiere dell’Ascoli, ne esalta una qualità poco visibile ma tanto determinante: la freddezza. 

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Si tratta di un portiere di estrema personalità, che non sfocia però mai nella perdita della calma. La capacità di guidare il reparto, facendosi ascoltare da compagni anche molto più grandi di lui, è una dote innata che incide sul rendimento del singolo e sulla percezione complessiva del reparto difensivo. Si tratta di un estremo difensore che consente agli allenatori di impostare una linea piuttosto alta, in quanto il principale pregio tecnico è la lettura dell’azione che, unita all’esplosività, lo rende assai efficace nelle uscite basse. Tale abilità nell’interpretazione del gioco lo aiuta molto a gestire anche le palle alte, legittimando la sensazione di sicurezza che offre.
L’Ascoli compie una scelta coraggiosa, acquistando il cartellino di un totale esordiente nel contesto della Serie BKT e confermando le intenzioni espresse con l’ingaggio di William Viali per la panchina. 

L’idea è quella di patrimonializzare il più possibile il parco giocatori, tentando di valorizzare profili giovani che possano spiccare il volo e dare un duplice beneficio: nell’immediato attraverso risultati sul campo notevoli e in prospettiva mediante le plusvalenze. La linea di condotta della società del patron Massimo Pulcinelli è evidente e coerente. I margini di rischio, quando si rinuncia in misura significativa all’esperienza, esistono ma quelli di successo non sono trascurabili. 
Con la decisione di puntare su Davide Barosi per la porta i bianconeri dimostrano di possedere un’idea che potrebbe essere il filo conduttore della stagione: dare fiducia ai giovani per aumentarne la fiducia ed esaltarne il talento.
 

 

 

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