5 Curiosità sullo Stadio Renzo Barbera di Palermo

Uno degli impianti più conosciuti nel nostro Paese e all’estero, ospita le partite casalinghe dei rosanero

Nella foto la curva del Palermo al Barbera

 

L’attuale stadio del Palermo conosciuto da tifosi ed appassionati come “Stadio Renzo Barbera”, nel corso della sua attività ha cambiato nome 5 volte, e basterebbe questo dettaglio per comprendere quante emozioni e pezzi di storia abbiano attraversato le mura di questo impianto sportivo.

Da Stadio del Littorio, passando per Stadio La Favorita e non solo, lo Stadio di Viale del Fante è stato inaugurato il 24 gennaio del 1932. Ripercorriamo allora questi quasi 90 anni di storia con 5 curiosità sullo Stadio Renzo Barbera di Palermo.

L’attuale nome dello stadio del Palermo 

Partiamo dal nome attuale, Renzo Barbera, nome che viene imposto all’impianto di proprietà del Comune di Palermo il 18 settembre 2002. Barbera, per tutti il Presidentissimo, ha guidato il club del capoluogo della Sicilia dal 1970 al 1980 (dal 1967 era nel CDA, dal 1969 vicepresidente).

Un decennio storico nel quale il Palermo centra due finali di Coppa Italia, 1974 e 1979, una promozione in Serie A nel 1972 e milita stabilmente in Serie B. Renzo Barbera era amatissimo dal pubblico ed ha ricoperto anche importanti incarichi politici e di gestione amministrativa, a partire da quello di Presidente del Comitato Organizzatore locale dei Mondiali di Calcio di Italia 1990.

 

La capienza diminuita

Nel biennio 1987-1989, l’allora Stadio La Favorita, su spinta proprio di Renzo Barbera e del Sindaco Leoluca Orlando, viene completamente ristrutturato.

Viene abbattuto e ricostruito l'anello inferiore, viene coperta la tribuna centrale e, per ragioni di sicurezza, viene ridotta da 42.000 agli attuali 36.365 la capienza. Il motivo è quello di ospitare tre gare del girone F di qualificazione della competizione FIFA.

A Palermo si giocano Olanda-Egitto, Irlanda-Egitto e Irlanda-Olanda. Ma il costo dell’operazione per portare Palermo al centro del mondo calcistico sarà altissimo. Ben 47 i miliardi di vecchie lire di cui 25 stanziati dalla casse del Comune.

 

Costruito in un solo anno

La terza curiosità si riconduce al progetto iniziale. Lo stadio del Palermo viene costruito in un solo anno, a cavallo tra il 1931 e il 1932 dalle ditte di Michele Utveggio e Michele Collura, seguendo il progetto dell'ingegnere Giovan Battista Santangelo.

L’impianto viene inaugurato il 24 gennaio 1932, con il match di Serie B Palermo-Atalanta (5-1 il risultato finale). Viatico perfetto per la squadra rosanero che appena 5 mesi dopo conquista la sua prima storica promozione in Serie A. Dal 1932 al 1990, lo stadio di Palermo subisce una sola importante ristrutturazione, quella del 1948 quando viene eliminata la pista di atletica per creare le gradinate a ridosso del terreno di gioco che, ancora oggi, sono un punto di forza del tifo palermitano.

 

I cambi di nome

La quarta curiosità riguarda i diversi cambi di nome. Il Renzo Barbera prende il nome di Stadio Littorio in quanto voluto e inaugurato durante il Ventennio fascista. Prende il nome La Favorita in omaggio al parco cittadino in cui praticamente si trova, ma pochi sanno perché dal 1937 al 1945 è stato intitolato a Michele Marrone.

Marrone era un giovane centrocampista del Palermo che ha militato in rosanero dal 1926 al 1929, e che all’età di 26 anni si arruola nella guerra civile di Spagna dove perderà la vita nella battaglia di Guadalajara. Per omaggiarlo il regime fascista decide di dedicargli l’intitolazione dell’impianto. Al termine della Seconda Guerra Mondiale però, il Comune di Palermo decide di modificarne la denominazione.

 

Il record di pubblico

La quinta, ed ultima curiosità, ha a che fare con le attività extra Palermo legate al Renzo Barbera. Il record di presenze nell’impianto non è un match dei rosanero, ma il concerto di Claudio Baglioni del 13 agosto 1998, quando nell’ambito del Tour “Da Me a Te”, l’artista fece registrare 40.000 spettatori. Il record sportivo è invece Palermo-Sampdoria, una sorta di spareggio per l’accesso alla Champions League nel 9 maggio 2010.

Assistere ad una partita del Palermo è un’esperienza unica, perché significa visitare una città magica e ricca di culture, oltre che per la possibilità di immergersi insieme ad una delle tifoserie più caldi d’Italia.

 

 

 

 

 

 

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