Il 7 settembre 1893, in quel di Via Palestro 10, i facoltosi inglesi alla ricerca di uno svago fondarono il Genoa, quello che poi sarebbe stato soprannominato “Il Grifone”, con l’intento di dare concretezza alla voglia di impegnare le giornate con qualcosa di diverso.
“Attività ludiche” sosteneva il patron Sir Charles Alfred Payton, supportato dal primo presidente nella storia del sodalizio, Charles De Grave Sells.
I primi anni di attività, com’era inevitabile che fosse, servirono per inserirsi nel tessuto sociale di una città fumante per ingegno e dinamismo, così come per capire la bontà di determinate attività e la necessità di aprire i propri orizzonti a soci italiani, inizialmente esclusi.
La situazione cambiò nel 1897, A distanza di poco tempo dalla prima amichevole documentata nella storia del calcio italiano, quella tra il Genoa e una selezione mista di due compagini torinesi. Un’annata, il 1898, spartiacque per i liguri e non solo: dopo aver fondato la Federazione Italiana Football (poi F.I.G.C.) assieme ad altre 6 società (il Genoa è l’unica ancora in attività), arriva anche il primo dei nove scudetti vinti.
Primati, successi e concessioni
Oltre il significato meramente sportivo, l’importanza del Genoa assume anche un connotato simbolico, figlio di questa sorta di status primigenio che ha messo la compagine ligure sulla mappa del calcio mondiale quando le caselle riempite erano ancora poche e sparse senza ordine nel mondo.
Tale storicità è stata riconosciuta dall’ingresso nella cerchia probabilmente più esclusiva e inaccessibile, quella del Club of Pioneers, che la FIFA ha riconosciuto in quanto si accingeva ad ospitare le realtà calcistiche più antiche del mondo.
Ventiquattro membri, tra cui proprio il Genoa, per tenere alto anche l’orgoglio italiano. A fare compagnia ai rossoblù troviamo formazioni iconiche come, ad esempio, gli inglesi dello Sheffield FC (il club più antico del mondo).
Sono diversi i record di cui il Genoa può forgiarsi e che il tempo non cancellerà né renderà accessibili: squadra che per più volte è rimasta imbattuta nel massimo campionato (1898-1899-1900-1902-1903-1904-1905-1922-23); prima squadra ad appuntare lo scudetto tricolore sulle proprie maglie (campionato 1924-25); prima squadra italiana (assieme alla Juventus) a partecipare a una competizione europea (Coppa Europa Centrale del 1929)
Il Genoa è anche la prima squadra italiana a vincere la Coppa delle Alpi (1962).
Genoa che, ancora oggi, è la quarta compagine con più scudetti nonostante l’ultimo successo sia datato 1923-1924. In panchina c’era William Thomas Garbutt, il primo allenatore professionista a essere approdato in Italia. Chiamato “mister” dai suoi calciatori, anche in questo caso il club è pioniere anche nel linguaggio poi diventato comune nel nostro Paese.
I calciatori più rappresentativi
La fedeltà è una componente importante per il Genoa, che lega a filo doppio la componente valoriale con quella sportiva.
Chi afferra tale concetto, ottiene un posto nell’eternità del club. Ad averlo capito sono stati Marco Rossi e il compianto Gianluca Signorini, che hanno visto ritirati i propri numeri di maglia (7 e 6), così come a non essere più disponibile è il 12, perché spetta esclusivamente ai tifosi, “il dodicesimo uomo in campo”.
Tanti elementi hanno consegnato la propria carriera a questo club: Gennaro Ruotolo, colui che ha raccolto più presenze, oppure Tomáš Skuhravý, primatista per reti realizzate in Serie A.
Dopo oltre un secolo dalla fondazione, buon compleanno Grifone!