Una società sportiva giovane se paragonata alla nascita di gran parte dei club più blasonati del calcio italiano. Specialmente se si considera che nell’altra sponda del tifo della stessa città, c’è il club più antico d’Italia.
Eppure, nonostante i soli 77 anni di attività del club, la Sampdoria rientra a pieno titolo tra i club più iconici del nostro calcio, oltre a rientrare nella cerchia dei club che hanno giocato una finale di Champions League.
La storia della Sampdoria è stata scritta e disegnata anche dai nomi dei calciatori che hanno portato in giro per il mondo il blu cerchiato che caratterizza l’identità del club. Gianluca Vialli e Roberto Mancini, Vujadin Boskov, Cesar Luis Menotti e Fulvio Bernardini, Attilio Lombardo, Pietro Vierchowod ed Alberico Evani, ma anche il più recente Fabio Quagliarella.
L’atto di nascita recita 12 agosto 1946 il giorno in cui, nello studio genovese del notaio Bruzzone, viene formalizzata l’unione tra la Ginnastica Comunale Sampierdarenese e la Ginnastica Andrea Doria.
La crasi dei due nomi genera il nome Samp-Doria, squadra per la quale viene scelto un accostamento cromatico unico ed affascinante: il blucerchiato. Colore sociale che unisce il biancorosso nero della squadra di Sampierdarena e il biancoblu della polisportiva dedicata al grande ammiraglio ligure. La Sampdoria si iscrive direttamente in Serie A, ereditando il titolo sportivo dell’Andra Doria. Ed è subito protagonista di campionati importanti grazie al cosiddetto Attacco Atomico, quello composto da Giuseppe “Pinella” Baldini, Adriano “Nano” Bassetto e Renato Gei.
Il 3 luglio 1979 la storia prende una strada che rivelerà decisiva per il futuro della Sampdoria: quel giorno un imprenditore del ramo petrolifero, nato a Roma, sfollato a Cremona durante la Seconda Guerra Mondiale e approdato a Genova come impiegato della Cameli Petroli ne acquista il pacchetto azionario diventando presidente: si parla di Paolo Mantovani ovviamente. Lo sarà ininterrottamente fino al giorno della sua morte, avvenuta il 14 ottobre 1993, lasciando però al figlio Enrico la gestione societaria fino al 2000.
Gli anni di Mantovani sono l’età dell’oro blucerchiata, contrassegnata da uno storico Scudetto, quello del 1991, un’incredibile finale di Coppa dei Campioni con il Barcellona di Cruyff, persa solo nei supplementari e di tante coppe alzate al cielo da Vialli e Mancini. Nel dettaglio: quattro Coppa Italia, una Supercoppa, ed una bellissima Coppa delle Coppe Uefa, torneo riservato ai vincitori delle coppe nazionali.
Gli anni successivi alla gestione Mantovani vedono la Samp veleggiare tra Serie A e Serie B, finché, nel febbraio del 2002, arriva un altro uomo del destino.
Si tratta di Riccardo Garrone, il patron della ERG petroli che riporta la squadra sui palcoscenici europei come i playoff di Champions League del 2010, e una finale di Coppa Italia grazie ai tocchi di Cassano e ai gol di Pazzini.
Oggi la Samp del vecchio Baciccia spegne un’altra candelina e si prepara a rinnovare una storia che è anche quella del calcio italiano.
Buon compleanno Sampdoria!