Era dal 7 maggio 2021 che Enrico Brignola non esplodeva la propria felicità in un urlo per celebrare un suo gol. La gioia è arrivata più di un anno dopo.
Nato a Caserta, ma subito trasferitosi in provincia di Benevento, è il Valle Telesina a permettere al piccolo Brignola di cominciare ad assaporare il gusto del calcio. Il Valle Telesina è la scuola calcio di Telese, località rinomata per le terme e posto tra i più visitati della località campana, è da lì che è partito il suo viaggio ricco di emozioni, luci e ombre, fattori che ovviamente ne hanno temprato l’animo.
A credere in lui è proprio il Benevento, con il quale fa un importante percorso nel settore giovanile, “spezzati” da un anno in prestito agli Allievi Nazionali della Roma, complice l’importante stima che Bruno Conti nutriva nei suoi confronti, fino ad approdare in prima squadra al Benevento, dove a dargli totale fiducia è Roberto De Zerbi, che nella traballante annata 2017-2018 lo lancia definitivamente tra i grandi (l’esordio assoluto è però da ricercare nella stagione precedente, proprio in Serie BKT, sotto la guida di Marco Baroni).
Tre gol in diciotto presenze per Brignola nella massima serie, e la sensazione di essere al cospetto di un talento purissimo.
Prima in discesa, poi in salita
Dopo l’ottimo inizio, le successive tappe di Brignola non restituiscono pareri favorevoli, tanto al ragazzo quanto agli osservatori.
L’esperienza con ilSassuolo non lo lancia definitivamente come ci si sarebbe aspettato, e da lì si susseguono prestito e tentativi di rilancio dove l’attaccante non ha mai la concreta possibilità di trovare fiducia e continuità, tratti cruciali per potergli permettere di liberare l’estro che ne contraddistingue le giocate.
Livorno, SPAL, Frosinone e ancora Benevento (che, tra l’altro, ne ha nuovamente acquistato il cartellino): quattro parentesi in Serie BKT dove l’attaccante segna appena tre gol in 41 partite, gli stessi realizzati in meno della metà delle partite in Serie A. Numeri che vanno sempre contestualizzati, ma in questo caso sono un indizio per spiegare come il ragazzo necessitasse di una nuova iniezione di stima.
Ecco che, dunque, Cosenza appare come risposta più credibile a questi interrogativi.
Cosenza potrebbe essere la scelta ideale
Il nuovo Cosenza di allento da Davide Dionigi con Roberto Gemmi direttore sportivo è partito bene: 7 punti in 4 partite per cercare di fare un campionato di Serie BKT diverso rispetto all’ultimo, quando la salvezza è arrivata solo per il rotto della cuffia ai playout.
A Davide Dionigi è stata consegnata una squadra talentuosa, capace di disorientare le difese avversarie grazie alla tanta tecnica dei propri elementi offensivi, tra cui spicca proprio Brignola. Le prime uscite stanno restituendo un calciatore volitivo, totalmente dentro le idee dell’allenatore e noncurante del concetto di fatica.
Contro la Ternana, nel corso dell’ultima giornata, è arrivato anche il primo gol, ed è stata una rete alla Brignola: punizione che disegna una parabola mancina, e rende vano qualsiasi intervento di Iannarilli.
Dopo il gol l’esultanza, l’urlo di Enrico, il ragazzo ora diventato uomo che si ispirava a Insigne e Robben, a Cosenza sperano che sia in grado di replicarne le gesta.