Al termine di una giornata che ha visto susseguirsi quattro votazioni, la Federcalcio non è riuscita a esprimere il proprio presidente. Nell’ultima chiamata alle urne, infatti, i due candidati arrivati al ballottaggio, Gabriele Gravina e Cosimo Sibilia (Damiano Tommasi era stato escluso al terzo turno), non hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi: il presidente della Lega Pro è arrivato al 39,06 per cento, mentre il numero uno dei Dilettanti si è fermato all’1,85 per cento avendo chiesto ai suoi delegati di optare per la scheda bianca nella votazione finale. E proprio le schede bianche, addirittura il 59,09 per cento, hanno fatto saltare l’elezione (hanno dichiarato questa scelta anche i calciatori di Tommasi).
Al termine il presidente della Lega B Mauro Balata ha rilasciato dichiarazioni che hanno confermato le perplessità espresse durante il discorso della mattina quando aveva rivendicato uno scenario, in questa campagna elettorale, dove si era discusso troppo poco spesso di problemi, e di come risolverli, privilegiando invece i nomi: ‘Volevamo affrontare la crisi di cui tutti hanno parlato. C’erano diversi quesiti da risolvere. Che cosa bisogna fare per dare futuro al nostro movimento? Che cosa bisogna fare per far sì che il calcio italiano ritorni a ricoprire quei ruoli di primissimo pino che aveva? Qui si sono trovati prima gli attori e poi si è scritto il copione. Per noi andava fatto un percorso inverso. Ora non so quale sarà lo scenario che si presenterà. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche per far ripartire il mondo del calcio. Di certo questa non è una bellissima giornata per la nostra Federcalcio”.
Foto La Presse