Il prossimo 21 giugno prenderà il via l’edizione numero 24 della storia degli Europei di calcio under 21. Gli Azzurrini di Paolo Nicolato, attesi protagonisti della kermesse in programma tra Romania e Georgia, sono inseriti nel Gruppo D con Norvegia, Svizzera e Francia.
A difendere i colori dell’Italia una nutrita pattuglia di calciatori provenienti dalla Serie BKT, il vero “serbatoio” della squadra. Calciatori impiegati più o meno in tutti i settori del campo ma, in particolare, in un ruolo delicato, quello per alcuni versi decisivo, il ruolo del portiere.
Se tutto dovesse andare secondo le previsioni, infatti, i tre portieri a disposizione del tecnico saranno Marco Carnesecchi, Stefano Turati ed Elia Caprile.
Parliamo dell’ultima nidiata della grande tradizione italiana di portieri, una tradizione che nasce 100 anni fa con Gianpiero Combi, passa per Sentimenti IV, Sarti, Albertosi e Zoff e si è affacciata nell’era moderna con numeri 1 del calibro di Zenga, Peruzzi, Gianluigi Buffon e Donnarumma.
Tra poche settimane invece, a difendere i pali degli “azzurrini” ci saranno alcuni tra i giovani portieri che meglio hanno fatto in questa stagione del campionato cadetto. Stefano Turati appena promosso in Serie A con il suo Frosinone, con Elia Caprile ai playoff con il Bari e con Marco Carnesecchi utilizzato con regolarità in Serie A dalla Cremonese dopo aver svolto da protagonista la stagione di Serie BKT 2021 – 2022 culminata con la promozione dei “grigi”.
Parliamo di tre portieri appartenenti alla Generazione Z, tutti nati a cavallo tra il 2000 (Carnesecchi) e il 2001 (Turati e Caprile), con importanti cicli di formazione nel settore giovanile alle spalle e con caratteristiche tecniche molto ben definite.
Fisico potente, ma molto agile ed elastico, altezza che oscilla tra i 191 centimetri di Caprile ed i 188 di Turati, grande abilità tra i pali, reattività eccellente, sicurezza nelle uscite e quella capacità di usare entrambe i piedi nei rilanci. Come sempre sono i numeri a spiegare e delineare al meglio il grande patrimonio di portieri che la Serie BKT mette a disposizione del calcio italiano.
Il primo dato che emerge, tanto in Turati quanto in Caprile, è la continuità. In campo per 36 partite su 36, 3240 minuti giocati su 3240 disponibili. Al loro livello solo altri cinque portieri, Poluzzi del Südtirol, Gagno del Modena, Iannarilli della Ternana, Pigliacelli del Palermo e il serbo del Cagliari Radunovic.
Continuità che è parente stretta delle prestazioni eccellenti. Basti pensare al numero di clean sheet inanellati fino ad oggi dai portieri più presenti in campo, 20 per Turati, 13 per Caprile e Iannarilli, inframezzati dai 17 di Martinez e dai 15 di Poluzzi.
Importanti anche i dati della media gol subiti.
Quella registrata da Turati è incredibile con 0,61 gol a partita, soprattutto se commisurata al fatto di aver giocato il 100% dei match disponibili. Ma è molto importante anche il dato di Caprile, che si attesta a 0,92. Un dato che diventa ancora più ragguardevole se messo in relazione al numero di parate rispetti ai tiri subiti.
Turati ha ricevuto 90 tiri verso lo specchio della propria porta e ne ha parati 71, 78,9% di media. Più alto il dato di Caprile, 102 parate su 132 tiri, ma simile la percentuale, 77,3%.
Un dato straordinario che ci permette, in parallelo, di accendere i riflettori su alcuni portieri italiani della campionato cadetto che rappresentano un valore aggiunto per le proprie squadre, a ennesima testimonianza di una scuola che non conosce crisi.
Parliamo in rigoroso ordine alfabetico di Edoardo Corvi, Riccardo Gagno, Antony Iannarilli, Leonardo Loria, e Mirko Pigliacelli e Giacomo Poluzzi.
Un discorso a parte meritano, infine, l’esperto Poluzzi, classe 1988 ed i giovanissimi, Corvi e Loria classe 2002 e 1999. Giacomo Poluzzi rappresenta l’esempio classico di come allenarsi con serietà e costanza alla fine paga sempre. L’estremo difensore del Südtirol di fatto esordisce in Serie BKT a settembre 2022, in precedenza tanta Lega Pro, e due fugacissime apparizioni in B e in A con la Spal nel 2017 e nel 2019.
Nel suo primo anno da titolare al Südtirol, il portiere di Bologna ha messo insieme le già citate 36 presenze e i 15 clean sheet, a cui somma una bassissima percentuale di reti subite (0,86 a partita) e un altissimo dato di parate: il 79,2%.
Stesso discorso, ma nel lato opposto della medaglia per i due giovanissimi, Edoardo Corvi e Leonardo Loria.
Corvi è il terzo portiere del Parma, alle spalle di due monumenti come Buffon e Chichizola, l’altro è la riserva del titolarissimo Turati al Frosinone.
Edoardo Corvi ha esordito in Serie B il 15 ottobre 2022. Per lui, ad oggi, cinque presenze, tra ottobre e novembre restando imbattuto in due occasioni, oltre ad aver brillato per alcuni interventi interessanti. Il suo futuro è luminoso.
Come è luminoso il futuro di Leonardo Loria, al Frosinone dall’estate 2022, poche opportunità di mettersi in mostra in questa stagione ma già due campionati da titolare in Lega Pro, tra Monopoli e Juventus Under 23. Fisico imponente, molto reattivo tra i pali e in particolare nelle conclusioni da distanza ravvicinata, probabilmente se ne sentirà parlare molto.
Intanto, con la stagione nel pieno del rush finale, il bilancio del campionato tra giovani talenti lanciati nel torneo e la qualità dei portieri formati per essere il futuro del calcio italiano, è ancora una volta positivo e in linea alla politica delle ultime stagioni.