Il club emiliano è tra le squadre che vantano più partecipazioni nel campionato degli italiani con 51 partecipazioni ed è la terza squadra con più apparizioni.
In questi sei anni di assenza il Modena ha dovuto fare i conti con momenti davvero complicati: nel 2017 c’è stato il fallimento societario, poi è arrivata la famiglia Rivetti che con tanta ambizione ha riportato, attraverso un’oculata programmazione e non senza tanti sacrifici, i canarini nel loro habitat naturale. Tra l’altro il Modena vanta anche ben due vittorie del torneo cadetto, seppur molto lontane nel tempo: nella stagione 1937- 1938 ed in quella 1942 – 1943.
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La storia calcistica del Modena è iniziata ben 110 anni fa, nel 1912, con la nascita dell’Audax Foot Ball Club che dopo la fusione con l’Associazione Studentesca Calcio, ha dato vita al Modena Football Club. Con lo scoppio della Grande Guerra ci fu però un periodo di stop forzato e negli anni Trenta la società fu costretta a cambiare nome in Modena Calcio in virtù del regime fascista.
Tanti anni ricchi di gioie ma anche di qualche momento difficile sportivamente parlando per la storia di questo club: dal picco raggiunto col terzo posto in Serie A nella stagione 1946- 1947 al brutto fallimento negli anni Cinquanta. Prima del crollo societario, i canarini hanno disputato ben 11 campionati di Serie B consecutivi.
Tra i tanti allenatori che hanno segnato la storia della società emiliana c’è Vittorio Malagoli, detto “Scheggia”.
Il tecnico riuscì nell’ardua impresa di portare in due stagioni il Modena dalla Serie C al 2° posto in Serie B con conseguente promozione in Serie A. Un momento storico che ancora oggi viene con piacere ricordato in quanto quella squadra era formata da quasi tutti calciatori locali e di gran livello, in grado di conquistare i cuori dei sostenitori dei canarini come Aguzzoli, Goldoni e Ottani.
L’unico ad essere riuscito nell’impresa di eguagliare il risultato sportivo di Malagoli in panchina è stato Gianni De Biasi che, dopo la conquista della Serie B nella stagione 2000 – 2001, è riuscito a riportare in Serie A i canarini, centrando uno storico doppio salto di categoria.
In quella indimenticabile annata sono tanti i calciatori che tutt’ora occupano un posto importante nel cuore dei tifosi gialloblu: Ballotta, Mayer, Milanetto, Pasino, Balestri e tanti altri che furono protagonisti di quella cavalcata. Una formazione che poi è stata soprannominata “Longobarda”, in onore del famosissimo film “L’allenatore nel pallone”. Fu infatti estremamente sui generis l’episodio del 12 maggio 2002 che ha poi sancito la conquista della Serie A del Modena: i canarini, dopo il pareggio con il Genoa, si sono riversati sotto la Gradinata Sud, in attesa del finale di Cosenza-Napoli. Al triplice fischio dall’altro campo, che ha reso matematico il salto in massima serie, è partita la festa con i giocatori che non vedevano l’ora di indossare una maglietta con la scritta “La Longobarda ha colpito ancora”.
Dopo due stagioni in Serie A, il Modena è ritornato in Serie B ed in cadetteria c’è stato per ben dodici campionati consecutivi, corredati da due sconfitte in semifinale playoff con Mantova (2005-06) e Cesena (2013-14) e uno spareggio playout vinto nel 2015 contro l’Entella.
Ora il Modena è di nuovo una delle 20 squadre protagoniste del campionato di Serie BKT, in una categoria che la piazza conosce bene così come il suo allenatore Attilio Tesser. Tutti i presupposti per fare bene ci sono, viste anche le grandi ambizioni societarie. Non resta dunque al Modena di godersi questo campionato che conosce come le sue tasche ed a noi di goderci il ritorno di una storica piazza in cadetteria.