In una fascia d’età molto delicata se sei un calciatore in Italia, Alessandro Bianco sembra aver fatto fino ad ora le scelte giuste, trovandosi nei posti ideali per un percorso di crescita equilibrato ma costante.
Anche quando si è trattato di vivere alcune tappe importanti, il classe 2002 in forza alla Reggiana ha dimostrato di essere a suo agio e di non dover correre a testa bassa come un forsennato, evitando così di forzare alcune scelte di carriera. Si è avuta questa impressione durante uno dei cicli più vincenti della storia della Fiorentina Primavera, quella in cui Bianco era leader tecnico, ma anche quando mister Vincenzo Italiano non si è preoccupato della mancanza di esperienza tra i professionisti del giovane centrocampista in occasione del prematuro debutto in Conference League.
Dopo aver assaggiato l’ambiziosa maglia viola della Fiorentina in sette partite, Alessandro Bianco ha deciso di vivere una stagione totalmente da protagonista alla Reggiana in Serie BKT, dove i giovani giocano, crescono e si confrontano con un campionato di alto livello. È anche qui, la scelta non è stata per nulla casuale. Il centrocampista si è calato in un contesto dove già dalle prime battute mister Nesta aveva in mente di investire molto sui giovani italiani (la Reggiana è una di quelle squadre ad aver schierato 11 titolari italiani in una partita di Serie BKT), oltre a puntare sul possesso palla e sulla tecnica. Un contesto ideale per un centrocampista come Bianco che fa del valore associativo e del comando del gioco l’habitat naturale per le sue capacità. Proprio le caratteristiche tecniche sono un cruccio fondamentale per il ragazzo cresciuto prima nelle giovanili del Torino, poi in quelle del Chisola e, infine, in quelle viola.
È stato proprio Bianco, in prima persona nelle sue interviste, ad aver consigliato ai giovani calciatori di puntare tanto sull’allenamento della tecnica individuale, lui che lo ha fatto anche proprio in istituti che allenano esclusivamente la tecnica individuale.
Il talento limpido di Bianco si è dimostrato subito pronto per la Reggiana e un campionato formativo e tosto fisicamente come la Serie BKT, diventando una pedina fondamentale per il gioco propositivo di Nesta. Bianco è un giocatore che, tra i tanti pregi, ha l’innata dote di coniugare l’efficacia ad una certa forma di eleganza. Centrocampista in grado di destreggiarsi sia in una mediana a due che a tre, è un elemento molto abile con e senza il pallone, capace di dialogare con i compagni nel corto e nel lungo, complice una spiccata capacità di interpretazione della situazione di gioco. Quest’ultima dote è pienamente visibile nell’assist per il gol di Portanova nella sfida della Reggiana contro la Cremonese finita poi 2 a 2. Qui Bianco è capace di leggere le intenzioni del compagno di tagliare dietro la linea difensiva della Cremonese, e in una frazione di secondi riesce a calibrare dalla distanza un arcobaleno che scavalca i difensori e che finisce con precisione sartoriale nella disponibilità del compagno di squadra.
Ad ottobre Bianco ha compiuto 21 anni. Anche in questa fase della stagione, quella della sosta delle nazionali in cui molti club e molti allenatori fanno un primo bilancio, il giovane centrocampista si è trovato al posto giusto nel momento giusto: ovvero, la prima convocazione nell’Under 21 allenata da Carmine Nunziata per la sfida contro la Norvegia valida per le qualificazioni agli Europei del 2025. Nella lista dei convocati, a centrocampo, spiccano nomi di ragazzi che hanno avuto la possibilità di misurarsi in Serie A e su palcoscenici internazionali con maggiore continuità di Bianco, eppure il suo nome si intona alla perfezione con quello dei compagni e di un reparto di grande qualità, in mezzo a gente del calibro di Miretti, Baldanzi, Casadei, Fabbian (esploso calcisticamente proprio in Serie BKT l’anno scorso proprio come Prati), ma anche Bove, Fazzini e Ndour.
Non è la prima volta che Bianco ha la possibilità di misurarsi con compagni con più esperienza di lui. Già nel 2022, sempre con i colori azzurri, il centrocampista della Reggiana era stato convocato da Roberto Mancini per uno stage riservato a tutti i calciatori di rilevanza e interesse nazionale. Ed è proprio in un contesto come questo che Alessandro Bianco si trova a meraviglia.