Il trenino del Bari è tornato

A distanza di 4 anni il Bari parteciperà nuovamente alla Serie BKT

 

 

Frutto di una risalita dalla Serie D che ha riportato i biancorossi nuovamente in cadetteria, arricchendo così il campionato di una piazza storica ed importante come quella pugliese. La storia tra la Bari (come è chiamata la compagine pugliese dai propri tifosi) e la Serie B è ricca di tantissimi momenti di gloria per la tradizione calcistica che i tifosi baresi ricordano sempre con piacere: alla cadetteria, infatti, sono legati campionati e momenti che resteranno impressi per sempre nelle menti e nei cuori dei supporter biancorossi.

Il Bari della stagione 1988 – 1989

Un Bari infarcito di calciatori baresi è pronto a disputare il terzo campionato di Serie B di fila: quella squadra mette in mostra calciatori del calibro di Pietro Maiellaro e Massimo Carrera e a fine stagione la cavalcata in regular season basterà per ottenere poi la promozione in A. Questo successo viene ricordato con piacere perché pone le basi ad un’impresa raggiunta poi l’anno dopo: nel 1990, infatti, il gruppo di Mister Salvemini ottiene il primo, e fin qui unico, successo europeo vincendo la Coppa Mitropa nella finale tutta italiana col Genoa decisa da Perrone.

Il Bari di mister Materazzi

Altro giro, altra promozione: è la stagione 1993-1994 ed i biancorossi, stavolta al secondo tentativo, ritornano in A: è il Bari allenato da Giuseppe Materazzi, guidato in difesa da Lorenzo Amoruso, con il brasiliano Joao Paulo in rosa e trascinato dai gol di Sandro Tovalieri e di Igor Protti. Sarà questa la base per la Serie A dell’anno successivo in cui, grazie all’eclettico colombiano Miguel Angel Guerrero, nella storia del Bari subentra un elemento poi divenuto di cultura popolare nella storia calcistica biancorossa: il trenino.

 

Grazie all’idea di Guerrero, infatti, in ben due occasioni, col Padova e soprattutto col Milan a San Siro, i giocatori del Bari festeggiano una rete accovacciandosi e formando i vagoni di un trenino che gira per una porzione di campo. Quest’esultanza, ironica e tanto cara ai tifosi del Bari, è un filo conduttore tra tutti i tifosi biancorossi, da quelli che hanno assistito dal vivo alle partite, a quelli che hanno conosciuto quella squadra attraverso le varie repliche e i filmati storici.

L’era di Eugenio Fascetti

L’altalena biancorossa, tra trenini, stranieri di livello e Protti capocannoniere in Serie A, prosegue con una retrocessione ed una nuova promozione nel 1997. Sulla panchina c’è un maestro come Eugenio Fascetti ed in campo, al fianco del rientrante Guerrero, viene lanciato un giovanissimo Nicola Ventola.

Dopo aver esordito in Serie A a 16 anni, è nella stagione 1996-1997 che il ragazzo di Grumo Appula realizza il suo sogno più grande: vincere col suo Bari. Il campionato si conclude con una cornice di pubblico trionfante accorsa in massa al San Nicola (58mila spettatori per l’occasione) per la sfida contro il Castel di Sangro. Le reti a fine campionato saranno 10 per un 19enne di belle speranze che attirerà su di sé le attenzioni dell’Inter.

Il Bari degli ultimi anni

 

 

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Dopo molti campionati in Serie BKT negli anni 2000, il Bari riassapora la gioia di vincere ancora: corre l’anno 2008 ed un giovane allenatore, arrivato in Puglia qualche mese prima, inizia a far conoscere al mondo la propria fame di vittorie. Sulla panchina biancorossa, infatti, viene riconfermato Antonio Conte che si rende protagonista di una stagione incredibile: i Galletti chiudono il campionato al primo posto riconquistando la Serie A 8 anni dopo l’ultima volta.

È il Bari di Gillet, del giovane Andrea Ranocchia e soprattutto di Paulo Vitor Barreto capace di realizzare 23 reti in campionato (una in meno del capocannoniere Tavano). Una squadra che, arricchita da alcuni calciatori in rampa di lancia (come Leonardo Bonucci) ed altri d’esperienza (come Massimo Donati) riesce ad impressionare l’anno dopo in Serie A con Gian Piero Ventura in panchina. Quel Bari, arrivato poi 10° in Serie A, riesce a raccogliere solo pareri favorevoli dalla critica con un gioco arioso, spumeggiante e sempre offensivo caratterizzato dal 4-2-4 di Ventura che trova la sua massima espressione proprio in quella stagione.

Il succitato Barreto, per proseguire la tradizione dei sudamericani a Bari, si rende protagonista nel 2010 di una nuova esultanza “trenino”: il teatro è l’attuale Stadio Diego Armando Maradona col convoglio biancorosso che si esibisce tra i fischi copiosi dei tifosi del Napoli.

I trenini si replicano (De Falco nel 2011, Francesco Caputo nel 2012) ma i campionati di Serie BKT scorrono senza acuti per i biancorossi sino alla stagione 2013-2014: il Bari, guidato dal duo Alberti e Zavettieri e con Guido Angelozzi confermato sulla poltrona di direttore sportivo, inizia il campionato con tantissime incertezze a livello societario. Le incertezze diventano sentenze quando il 10 marzo 2014 l’AS Bari è ufficialmente fallita. Ed è proprio in uno dei momenti più bui della storia recente dei biancorossi che emerge la magia del calcio: il San Nicola, povero e deserto per gran parte del campionato, torna a popolarsi con la città che diventa un tutt’uno con la squadra. I calciatori di quella stagione, divenuti in gran parte iconici, lanciano un hashtag all’alba dell’era digitale: “#compratelabari”.

Inizia una cavalcata incredibile che porta il Bari dalla parte destra della classifica alla zona playoff: l’astronave progettata da Renzo Piano si riempie sempre di più, il 30 aprile 2014 Daniele Sciaudone, uno dei protagonisti di quella stagione, rimette in piedi il trenino per festeggiare la sua rete siglata a Bari.

In città torna l’entusiasmo e quella che passa alla storia come “La meravigliosa stagione fallimentare”, per cui si è spesa tanta letteratura, diventa un passaggio chiave della storia recente del Bari. La stagione vedrà i biancorossi interrompere il proprio sogno a Latina in semifinale playoff ma nessun risultato sportivo cancellerà dalla memoria dei tifosi quei mesi tanto folli quanto stracolmi di passione.

Col nuovo campionato ormai alle porte il Bari spera di scrivere con la Serie BKT l’ennesimo capitolo di una storia incredibile, passionale e ricca di aneddoti.

 

 

 

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