È il 2015 ed un giovanissimo Drissa Camara viene notato in un campetto di periferia fatto praticamente di polvere in Costa d’Avorio. Il campo ha un nome evocativo, si chiama “Maracanà”, ed è proprio da lì che carico di voglia e di speranza il giovane parte lasciandosi alle spalle il suo paese d’origine e la sua famiglia per realizzare il sogno di diventare un calciatore professionista.
La storia di Drissa Camara, però parte male: il giovane, così come altri coetanei ivoriani, è vittima di un raggiro. Questo momento delicato, però, viene superato grazie al Parma che nel frattempo si è interessata alla storia: i ducali decidono di adottare a tutti gli effetti Camara come giovane ragazzo e, soprattutto, come futuro calciatore.
Il classe 2002 cresce coi ducali nel convitto del club e, di pari passo, si afferma nelle categorie giovanili. Il sogno di Camara è quello di diventare un calciatore professionista per poter aiutare economicamente la sua famiglia ed il 9 maggio 2021 l’ivoriano fa il suo esordio in Serie A in Parma-Atalanta coronando la prima parte di una storia che si sta ancora scrivendo.
Lo scenario del prosieguo del racconto è la Serie BKT che in questa stagione sta apprezzando le doti di Drissa Camara. Centrocampista molto duttile, il ventunenne sta imparando tantissimo da Fabio Pecchia, maestro nel plasmare calciatori per renderli indispensabili in più ruoli come sta accadendo proprio con Camara che nel corso della stagione è stato schierato sia da centrocampista con compiti di interdizione, sia alle spalle degli attaccanti che, addirittura, da esterno d’attacco.
Nell’ultima sfida di campionato, Camara ha trovato la sua terza rete in Serie BKT della stagione.
La prima era stata col Cittadella all’andata, poi qualche settimana dopo a Cagliari e, infine, ancora contro il Cittadella su assist del “Mudo” Vázquez. Ciò che ha sorpreso, però, è il ruolo in cui è stato schierato Camara: trequartista. Quello che è probabilmente il ruolo più ibrido del calcio moderno è stato interpretato dall’ivoriano in modo tale da fungere come perfetto anello di congiunzione tra la linea mediana e la fantasiosissima linea offensiva dei ducali.
Camara, nella rete che ha trafitto Kastrati, ha agito da vera e propria punta muovendosi in profondità e finalizzando col destro l’assist delizioso di Vazquez, calciatore che del ruolo di trequartista ne è stata l’essenza per diverse annate.
Nel Parma che insegue i playoff di Serie BKT c’è anche il contributo di un ragazzo partito da lontanissimo che ha trovato nella città emiliana il suo nuovo habitat naturale tanto da definirsi ormai un parmigiano. Il suo contributo tecnico è notevole: Pecchia si fida di Camara che sia da titolare che a gara in corso ha trovato e sta trovando lo spazio per dire la sua.
Ci sono storie, però, in cui l’aspetto tecnico e sportivo viene perlomeno pareggiato da quello umano. Quella di Camara è una di queste e non potrebbe essere altrimenti. La semplicità di un ragazzo che gioca per la gioia di poter vedere la sua famiglia felice, seppur distante, è l’esempio di come lo sport possa regalare sogni e prospettive diverse a qualsiasi latitudine. Camara corre, lotta e segna in Serie BKT e, di certo tutti i tifosi possono empatizzare con il giovane Drissa.