È la stagione 2016-2017 e 23 anni dopo l’ultima volta, la SPAL si ripresenta ai nastri di partenza della Serie BKT. Un’eternità per un club storico come quello di Ferrara che, tornato in cadetteria, ha come obiettivo quello di stabilirsi nella categoria prima e provare il salto poi.
La storia va diversamente e gli schemi, come spesso accade in Serie B, saltano man mano che passano le giornate. La proprietà della famiglia Colombarini, con Walter Mattioli come Presidente, confermano in blocco gli uomini vincenti dell’annata passata con Leonardo Semplici in panchina e Davide Vagnati dietro la scrivania. Proprio il DS degli estensi, assieme al suo staff, riesce a costruire nel mercato estivo una squadra di tutto rispetto, aggiungendo ottimi calciatori ai buoni elementi già presenti in rosa, su tutti Manuel Lazzari e Andrea Beghetto.
L’obiettivo dichiarato è quello del mantenimento della categoria senza troppi patemi d’animo.
Arrivano, dunque, Alex Meret, Francesco Vicari, Kevin Bonifazi, Mariano Arini, Pasquale Schiattarella e soprattutto Mirco Antenucci. Quest’ultimo, rientrato in Italia dopo l’esperienza al Leeds, è chiamato a portare gol pesanti alla compagine biancazzurra.
Al netto del 18esimo monte ingaggi di tutto il campionato, l’inizio sprint degli estensi proietta la compagine biancazzurra ai vertici della classifica già a novembre. Lo stesso Semplici, incredulo, predica calma in conferenza stampa ma si ritiene allo stesso tempo sorpreso per una classifica a sua detta inimmaginabile soltanto pochi mesi prima. I mesi passano, il mercato di gennaio porta un Sergio Floccari in forma incredibile, consegna Beghetto al Genoa ma fa arrivare a Ferrara un degno sostituto come Filippo Costa. La SPAL, da neopromossa, è costante e convincente, completa e solida: ha una rosa ampia che Semplici sfrutta pienamente e, nel rush finale, si contende la Serie A.
La massima serie arriva, a distanza di quasi mezzo secolo, allo Stadio Liberati di Terni. Una giornata indimenticabile per tutto il popolo ferrarese che festeggia la Serie A nonostante la sconfitta, accogliendo poi i propri eroi nell’ultima di campionato al Paolo Mazza nella sfida contro il Bari, vinta grazie alla doppietta di Zigoni.
È il campionato che consacra un ventenne Alex Meret come tra i migliori prospetti italiani; che fa emergere l’intesa granitica tra Vicari e Bonifazi.
Una cavalcata quella estense che consegna al calcio italiano Manuel Lazzari, treno instancabile per il quale non esistono differenze tra le categorie. La stagione trionfale della SPAL, inoltre, mette in luce la saggezza tattica del filosofo Luca Mora, le geometrie di Castagnetti e Schiattarella e l’abnegazione del Samurai Arini in mezzo al campo.
Stagione da incorniciare anche per Zigoni, attaccante sempre chiamato in causa che chiude il campionato con un bottino di 11 reti.
L’impresa della SPAL offre una seconda giovinezza ad Antenucci: l’attaccante, ora protagonista con una partenza sprint in Serie BKT col Bari, spicca il volo grazie ai 18 gol in quella stagione. L’anno successivo riesce a prendersi quelle gioie in Serie A che nel corso della carriera erano arrivate, con cadenza quasi scientifica, nei buonissimi campionati cadetti conclusi a suon di gol.
Una cavalcata indimenticabile in una piazza senza Serie A da 49 anni.
Un’impresa dalle dimensioni eroiche per cui i meriti vanno suddivisi in parti uguali tra proprietà, dirigenza, allenatore e calciatori. La costanza mostrata dalla squadra di Semplici nel corso di tutte le giornate ha ricordato un’armata scafata e navigata: tutto ciò che quel gruppo non era ma che è diventato nel corso di 9 mesi che hanno scritto un nuovo capitolo della storia del calcio ferrarese.