Tornato nella sua Lecce all’alba della stagione 2020-2021, Pantaleo Corvino aveva l’obiettivo di riportare i giallorossi lì dove li aveva lasciati nel 2005: in Serie A, ed è andata proprio così.
Nella stagione 2021-2022, il dirigente di Vernole è riuscito ad ottenere quanto prefissatosi coi salentini, con la vittoria del secondo campionato di Serie BKT della storia del club, l’ennesima promessa mantenuta dall’attuale Direttore Generale dell’Area Tecnica del Lecce.
La storia tra Corvino e il Lecce è un racconto d’amore che parte da lontanissimo: era il 1998 e dopo una prima parte di carriera maturata all’improvviso con il passaggio dalla Terza Categoria alla Serie B, le strade dei due soggetti in questione si incontrano.
Nella prima esperienza leccese, Corvino porta in Puglia tantissimi talenti, mettendo in mostra le sue doti da scopritore di giovani calciatori soprattutto dall’estero. Bojinov, Chevanton e Ledesma sono i primissimi a cui faranno seguito, negli anni, grandissimi calciatori presi da DS poi anche alla Fiorentina come Jovetic, Nastasic e Dusan Vlahovic.
La promozione in Serie A di questa stagione è un capolavoro costruito sapientemente in due anni e non incrinatosi dopo l’eliminazione ai playoff della scorsa edizione della Serie BKT.
Un anno fa il cambio di guida tecnica, da Corini a Baroni, ha certificato le ambizioni rinnovate. A colonne portanti della rosa come Gabriel, Lucioni e Coda, il direttore Corvino, coadiuvato da Stefano Trinchera, ritornato al Lecce dopo le buone stagioni al Cosenza, aggiunge elementi tanto sconosciuti ai più quanto poi rivelatisi di valore. Giovani che si sono uniti a talenti già in organico come Marcin Listokwski, Antonino Gallo, John Bjorkengren e Pablo Rodriguez.
Il primo della lista di profili giovani portati da Corvino nella sua nuova avventura leccese, nel gennaio del 2021, è Morten Hjulmand centrocampista danese cervello dei giallorossi da ormai una stagione e mezza. Prelevato dagli austriaci del Admira Wacker, il danese si è subito adattato al calcio italiano tanto da attirare su di sé le attenzioni di grandi club oltre che quelle della sua Nazionale con cui ha ricevuto la prima convocazione nella selezione maggiore ad inizio giugno 2022.
Il capolavoro di Pantaleo Corvino arrivato dal mercato estivo però si chiama Gabriel Strefezza: furetto tanto talentuoso quanto poco incisivo sino a quel momento della sua carriera, viene prelevato dalla SPAL per soli 600mila euro. Una cifra che fa sorridere col senno del poi guardando al grado di incisività del brasiliano.
Il rendimento nello scacchiere di Baroni è sotto gli occhi di tutti: titolo di secondo miglior marcatore della regoular season con 14 reti, giocate di qualità e di classe ed un valore di mercato schizzato alle stelle.
Oltre al brasiliano, Corvino ed il suo staff hanno optato per una strategia di mercato che ha previsto un mix tra colpi interni provenienti da campionati italiani e calciatori pescati dall’estero. Quest’anno in Serie BKT si è potuto ammirare in Salento la sostanza di Mario Gargiulo, tra i migliori centrocampisti della stagione precedente col Cittadella; l’imprevedibilità di Francesco Di Mariano, protagonista della promozione col Venezia e di rientro nella “sua” Lecce, squadra e città in cui è cresciuto; Alessandro Tuia, reduce da un campionato di Serie A da protagonista col Benevento e Antonio Barreca, a caccia del riscatto dopo una carriera sfortunatamente fermatasi nel suo picco più alto a causa dei tantissimi infortuni.
Dal mercato estero, invece, le intuizioni del dirigente di Vernole permettono di consegnare a mister Baroni e al calcio italiano calciatori accolti da scetticismo prima e seguiti con interesse ed entusiasmo poi: l’islandese Helgason, pilastro della nazionale maggiore ed elemento fondamentale per Baroni, oltre che decisivo nel suo unico gol stagionale nella delicatissima sfida interna alla SPAL terminata poi 1-0; Alexis Blin, centrocampista classe 1995 con oltre 130 presenze in Ligue 1 acquistato dall’Amiens.
La visione di Corvino, che assieme al suo staff ed ai suoi uomini più fidati non tralascia alcun dettaglio compreso quello della gestione del settore giovanile, va oltre il calcio che avanza e che cambia. Un metodo vincente e senza tempo per il dirigente di Vernole che nel corso di una carriera lunga 45 anni ha vinto e perso, acquistato e venduto (per la gioia dei Presidenti dei club per cui ha lavorato).
Dal Vernole in Terza Categoria al Lecce in Serie A: tutti i livelli del calcio italiano in cui la maestria ed il talento naturale di Corvino è emerso e si è imposto così come nell’ultima stagione di Serie BKT che ha incoronato ancora una volta uno dei dirigenti più rilevanti della storia recente del calcio italiano.
Nella foto LaPresse Pantaleo Corvino