In un momento storico per il movimento calcistico italiano in cui parlare di giovani suscita spesso tanta attenzione, alcuni nomi vanno sottolineati con l’evidenziatore e portati alla luce della ribalta, perché potrebbero essere i protagonisti del calcio futuro.
Il Benevento, a tal proposito, nelle ultime annate sta cercando con insistenza e dedizione di guadagnare un posto tra i club serbatoio di talenti. Diversi i fiori sbocciati in un vivaio che si candida a essere sempre più importante per il calcio professionistico ad ogni livello: Fabiano Parisi, Enrico Brignola, Giuseppe Di Serio, Christian Pastina, Angelo Talia, Davide Gentile e diversi altri.
Un elenco che certifica la bontà di un lavoro che ha permesso, negli ultimi tempi. ai Sanniti e alla Serie BKT di beneficiare di una nuova iniezione di vivace freschezza, quella portata da Lorenzo Carfora.
“Sono sempre stato così, sin da piccolo ho sempre avuto il coraggio di chiamare palla”: il giovanissimo Carfona si è presentato così ai microfoni dei media durante la conferenza stampa dopo il suo esordio dello scorso 1° marzo, quando contro il Südtirol il calcio professionistico ha visto il suo debutto e annusato qualità differenti.
Chi ne sta seguendo il percorso con l’Under 17 giallorossa probabilmente avrà sorriso senza comunque esagerare in termini di stupore, dato che il classe 2006, tra i suoi coetanei, performa come una macchina da gol affamata di calcio, dato che 19 gol e 6 assist in 20 partite non sono assolutamente considerabili come scontati.
In effetti, la caratura differente di questo ragazzo era visibile sin dai primi calci, dato che in quel di San Giorgio a Cremano, dove da bambino si ebbero i suoi primi bagliori, descrivevano questo ragazzo come un concentrato di classe e futuro, in grado di utilizzare entrambi i piedi nonostante la tenerissima età e dotato di una spiccata capacità coordinativa.
Tratti che Carfora non ha perso negli anni e che ha abbinato a cinismo, crescita atletica e lettura delle situazioni. La tecnica applicata resta la sua dote che ruba l’occhio a primo impatto, come certificato da alcune giocate di indiscutibile livello mostrate nei primi minuti professionistici che ha disputato, ma il contorno sembra essere solido e multicolore.
Che giocatore è Lorenzo Carfora
Trequartista capace abilissimo sia a rifinire che a concludere, Carfora ha caratteristiche spiccatamente offensive che il ragazzo lavorerà nel suo percorso nel calcio dei grandi.
Il processo potrà essere aiutato e accelerato dalla sua duttilità, che gli hanno finora permesso di essere schierato ala, trequartista e mezzala, collocazione che ne ha bagnato l’esordio con la Nazionale Under 17.
Il suo talento è in grado di ripulire situazioni complicate, probabilmente andrà ordinato per richieste più associative, oltre ad una maggiore connessione anche alla fase difensiva. I primi spezzoni in cadetteria hanno comunque mostrato questa propensione, dato che il diciassettenne non ha palesato problemi quando bisognava abbassarsi di qualche metro, guidato dall’intenzione di accarezzare la sfera e aiutare i compagni.
Altro elemento encomiabile è la confidenza sia con il destro che con il sinistro, caratteristica che gli permette di essere ulteriormente imprevedibile quando bisogna scegliere la giocata, un elemento che disorienta gli avversari e che al contempo aiuta la squadra a essere più completa in termini di opzioni.
Come per ogni giovane talento sarà il tempo a definire i contorni di questa storia e del calciatore, ma le prime pagine restituiscono l’impressione che l’indirizzo potrebbe essere di quelli memorabili: per adesso benvenuto in Serie BKT e nel calcio dei grandi, Lorenzo.
Il tempo, però, come spesso accade per i talenti cristallini, non si è fatto attendere e, dopo la prima presenza in B lo scorso marzo nel match casalingo con il Sudtirol (e la seconda in trasferta a Pisa) è arrivata la prima da titolare nel match contro il Bari al San Nicola. Un nuovo record per la Serie BKT: Carfora è il primo 2006 in Italia a essere sceso in campo dal primo minuto.