In seguito a una partenza davvero difficile, il Südtirol ha avuto un cambio di marcia impressionante con l’avvento in panchina di Pierpaolo Bisoli.
L’allenatore, reduce da una salvezza prodigiosa conquistata ai playout alla guida del Cosenza solo pochi mesi fa, ha ricominciato esattamente da dove aveva lasciato. Il club biancorosso aveva raccolto 0 punti nelle prime 4 gare di Serie BKT della sua giovane ma affascinante storia e ben 10 nei successivi 4 match dall’arrivo di Bisoli, che anche in questo nuovo approdo si è dimostrato un allenatore mai banale.
Con una fase difensiva accortissima, tanta pressione e delle trame verticali capaci di aprire voragini nelle retroguardie avversarie il club altoatesino si sta facendo strada ribaltando alcuni pronostici in una cadetteria competitiva più che mai.
Con l’1-0 firmato Raphael Odogwu in un tempio del calcio italiano quale il “Renzo Barbera”, la matricola si è posizionata a ridosso della zona playoff.
L’impatto mostruoso di Bisoli sta anche permettendo di rivalutare e valorizzare l’operato in sede di calciomercato del Südtirol. Non potendo competere coi budget sconfinati delle superpotenze del torneo, il direttore sportivo Paolo Bravo ha optato per un nutrito numero di giovani dalle evidenti potenzialità ma dall’esperienza quasi nulla in Serie BKT, a quali ha sapientemente abbinato calciatori meno inflazionati a livello mediatico ma con un buon numero di presenze accumulate negli anni nella competizione. Tra coloro i quali vanno annoverati nella prima categoria di acquisti c’è il ventunenne Luca Belardinelli, prelevato in prestito dall’Empoli e posto al centro del progetto sia da Lamberto Zauli che da Leandro Greco e ora confermato dall’attuale guida tecnica.
In una squadra che fa della compattezza e del baricentro basso le proprie virtù, un play non può spiccare solo per piede e visione di gioco. La completezza di un ragazzo che nasce come difensore centrale sta facendo una cospicua differenza e gli sta consentendo di risaltare come il perno attorno a cui ruota il rendimento e lo stesso posizionamento in campo dei biancorossi.
Dotato di una grande intensità, rimarcata a ogni contrasto e in ogni proiezione offensiva, ma anche della capacità tipica di chi sa giocare metri più dietro di leggere le trame avversarie, Belardinelli si sta affermando come l’uomo ovunque al servizio di Pierpaolo Bisoli.
Dopo un percorso lunghissimo nelle giovanili dell’Empoli, iniziato con l’Under 17 e coronato con la vittoria della Coppa Italia Primavera 2020-2021 nella cui finale contro l’Atalanta ha anche realizzato un assist, il calciatore è alla prima stagione in Serie BKT.
Le esperienze tra i professionisti di Belardinelli
Lo stacco dalle giovanili alla cadetteria, però, non è stato netto. Un club previdente e assennato per quanto concerne la gestione del patrimonio tecnico come quello toscano ha infatti deciso lo scorso anno di girarlo in prestito alla Pro Vercelli, in Lega Pro. L’esperienza piemontese, al netto di un periodo di stop forzato a causa di una fastidiosa ernia inguinale, si è rivelata proficua e utile alla crescita graduale.
Dopo aver assaggiato la terza serie, Luca Belardinelli si è calato nella realtà Südtirol con spirito operaio e cattiveria agonistica, consapevole della rilevanza del temperamento in un torneo tanto duro da affrontare con armi ridotte rispetto alla concorrenza. La sua mentalità collima alla perfezione con quella di Pierpaolo Bisoli e il binomio, a giudicare dai primi risultati, funziona alla grande.
Sotto l’attuale gestione il gigante del centrocampo biancorosso ha anche la possibilità di completarsi. Abituato a destreggiarsi in un centrocampo a 3, spesso dovrà assumersi ulteriori compiti e responsabilità nella linea a 2 insieme a Nicolussi Caviglia, dettata dal 4-4-2 al quale quasi sempre il mister ricorre.
Piccola curiosità: delle ultime 4 partite in cui gli altoatesini hanno ottenuto 3 vittorie e un pareggio, Belardinelli era assente proprio nell’unica non vinta dalla sua squadra (il pareggio contro il Cosenza).
Responsabilizzazione ed evoluzione tecnico-tattica sono le due direttive del suo percorso in Alto Adige, lo scopo invece è soltanto uno: la permanenza in Serie BKT.