“All’inizio quest’anno è stato difficile, ne ho lette troppe sul mio conto. Vengo giudicato solo per gol e assist.”
Luca Tremolada ha parlato così nella conferenza stampa a margine di Modena-Como, gara del nono turno di Serie BKT in cui si è preso la ribalta fornendo ben 4 assist ai compagni di squadra. In seguito a un inizio di stagione in chiaroscuro, al trequartista erano arrivate svariate critiche e la sua crucialità nello scacchiere di Attilio Tesser sembrava in discussione.
Con enorme lucidità l’allenatore che l’aveva già avuto al Pordenone e l’anno scorso lo ha richiesto per vincere il campionato di Lega Pro ha proseguito convinto per la sua strada. Il 10 ha saputo ripagarlo con una prestazione che resterà nella storia della cadetteria.
Di 4 passaggi vincenti serviti ai propri compagni, ben 3 sono giunti da calcio d’angolo. Per ben 2 volte le sue traiettorie illuminate (la prima da destra, la seconda da sinistra) hanno messo capitan Antonio Pergreffi nelle condizioni di colpire di testa in posizione centrale all’ingresso dell’area piccola. Il terzo, a inizio ripresa, premia invece le caratteristiche di Davide Diaw. L’attaccante, abile come sempre ad anticipare gli avversari sul primo palo, devia di testa verso la porta un pallone calciato col contagiri. La giocata più visionaria, tuttavia, resta l’assist per Marco Armellino.
Tremolada in occasione del gol del 3-0 riceve la sfera sulla destra a pochi metri dalla linea di fondo, la stoppa col petto, punta Tommaso Arrigoni e invece di dribblarlo col suo sinistro premia lo smarcamento a centro area del centrocampista. L’ex Monza deve solo indirizzare verso la porta una palla recapitatagli esattamente sulla testa.
Giornate del genere costituiscono eccezioni, merce rarissima nella carriera di un calciatore. I 4 assist, però, non giungono per caso e non sono un acuto isolato. Luca Tremolada ha dimostrato nell’arco della sua carriera di saper essere decisivo in zona gol in tutte le sue esperienze cadette, anche quelle in cui ha ottenuto minor minutaggio.
Non era un titolare a Brescia, ma decise lo scontro diretto col Palermo che fu cruciale per la promozione diretta con un pallonetto fatato. Non era imprescindibile a Pordenone, ma una sua perla dalla distanza in semifinale playoff contro il Frosinone fece sfiorare la finale degli spareggi promozione ai neroverdi. Con le maglie di Virtus Entella e Ternana, nelle due stagioni in cui è stato pienamente centrale nei progetti tecnici, ha messo a referto 16 gol e 17 assist. Si tratta di numeri che pochi trequartisti in questa categoria possono provare ad avvicinare.
Essendo uno degli ultimi 10 Tremolada è però anche un elemento che ha bisogno della totale disponibilità del contesto per rendere al meglio.
Sempre a margine del successo per 5-1 ha dichiarato: “All’inizio abbiamo giocato gare troppo difensive. Se sono al centro delle azioni, la squadra gira bene”. Ciò spiega molto del trentenne centrocampista: con un’indole spiccatamente creativa, dedita alla costruzione di dinamiche offensive insidiose, non gli si possono chiedere troppi cambi di spartito. Per brillare ha bisogno di una squadra che propone trame interessanti, che si muove in determinati modi ed è pronta ad occupare la metà campo avversaria anziché attendere a ridosso della propria.
Questo trequartista non è per tutti, è un elemento divisivo. Reminiscenza di un calcio che sembra superato, ma al quale Tremolada resta appeso grazie al suo incantevole mancino.
Attilio Tesser lo conosce bene ed è consapevole di ciò che può dare al Modena: lo ha intelligentemente reso il perno della sua creatura e non intende rinunciarvi. I numeri della carriera di Luca Tremolada parlano chiaro: se messo a proprio agio, può determinare come pochissimi altri. I canarini se lo godono, fiduciosi che i 90 minuti capolavoro contro il Como siano soltanto un antipasto di un’annata importantissima.