Mazzocchi, un cuore a metà fra Parma e Barra

Il terzino destro crociato si racconta a B Marzio

 

 

L’odore del forno per le pizze è la traccia da seguire per arrivare al tavolo dove è seduto Pasquale Mazzocchi, terzino del Parma classe 1995. Vive lontano da casa da quasi 10 anni, ma il sangue napoletano – lui è originario di Barra –  non ha perso neanche un pizzico della sua veracità. “La pizza qui la fanno buona, anche se siamo a Parma

La pizza entra nel forno e noi entriamo nella storia di Pasquale Mazzocchi. “Vengo da un quartiere difficile di Napoli. Onestamente posso dire che il calcio mi ha aiutato a uscire dalla strada. Non so dire che cosa sarebbe stato di me se non avessi intrapreso questa carriera. Ecco perché devo molto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto, ed è per questo che dedico a loro tutti i traguardi che raggiungo”. Loro vivono ancora a Napoli, ma quando possono vanno a trovare Pasquale a Parma, mentre per lui è molto più facile vedersi con la sorella. “Lei vive e lavora a Rimini. Praticamente ci vediamo sempre: o vado io da lei o è lei a venire a trovarmi”. Una famiglia unita che vive di pane e pallone. “Gioco a calcio da quando ero piccolissimo e mia sorella è diventata una grande esperta seguendo me e le mie partite”. 

Ma se per le donne “oltre le gambe c’è di più”, per Pasquale si può dire lo stesso per il calcio. “Il cinema mi piace tantissimo. Sono un grande appassionato di film d’azione americani. Il mio film preferito è Shutter Island, mentre come attori mi piacciono Morgan Freeman, Denzel Washington e Liam Neeson”. E non è tutto. “In realtà la cosa che più mi piace è la musica. In particolare quella neomelodica. Canto dalla mattina alla sera e i miei compagni di squadra mi prendono sempre in giro. Cantanti preferiti? Anthony, Tony Colombo, Rosario Miraggio Alessio…” e potrebbe continuare, ma il momento della canzone preferita. “ ‘Niscun’ mai’ di Anthony. La canto sempre alla mia ragazza e non posso negare che l’ho conquistata anche con la mia voce”. Davvero? “Ci siamo conosciuti 5 anni fa in un movimento giovanile domenicano e io lì cantavo sempre. Lei si è appassionata alla mia voce e poi a me”. 

Intanto a tavola è arrivata la pizza che Pasquale osserva con un pizzico di invidia. “Per me oggi pasta in bianco perché c’è allenamento. Però mangiala tu che è ottima”, aggiunge con quel sorriso contagioso che lo caratterizza. 

Tra una forchettata e l’altra il racconto continua. “Molto spesso sento la nostalgia di Napoli e del mio quartiere anche perché a Barra ogni anno c’è la Festa dei Gigli che è una vera e propria attrazione. Durante tutto l’anno vengono costruite delle strutture in legno altissime sulle quali si canta e si balla per tutta la giornata. Quella della Festa dei Gigli è una giornata memorabile per tutto il quartiere e io la ricordo sempre con grande affetto e simpatia”. I ricordi sono importanti nella vita di Pasquale. “E’ per questo che ho tanti tatuaggi. Ognuno è legato a un momento particolare della mia vita”. Ma ce n’è uno un particolare al quale tiene più degli altri. “Qui sul cuore ho il volto di un mio amico d’infanzia che se ne è andato a 9 anni. L’ho fatto da poco, ma era molto tempo che lo programmavo perché per me ha un valore inestimabile”. 

Il cuore – e anche la pancia – adesso sono pieni per davvero, e non distante dalla pizzeria “Tramonti 2” c’è il centro sportivo di Collecchio, che poi è anche la casa di Pasquale Mazzocchi. “Vivo qui nel dormitorio con altri ragazzi della prima squadra e tanti altri del settore giovanile. Ho la mia stanza e le mie cose. Sto benissimo. Oramai siamo una piccola famiglia perché dopo due anni ci conosciamo tutti”. In due anni ha collezionato altrettante promozioni: dalla serie D alla serie B. Il sogno è quello di tutti ma Pasquale da buon napoletano scaramantico non lo dice neanche sotto voce. “Preferisco far parlare il campo, che è la cosa più giusta”. Lui che ha come idolo Cristiano Ronaldo – e porta anche il suo numero 7 dietro le spalle – ma dopo essere partito da esterno alto adesso fa – con ottimi risultati – il terzino. “Mi sono adattato alla grande anche un po’ più indietro, anche se il dribbling e il gol mi piacciono sempre”. Come la pizza, che non ha mangiato oggi per tenersi in forma. Ma con una storia come la sua può permettersi di avere anche la pancia vuota, perché il cuore, quello sì, sarà sempre gonfio e pieno di emozioni. 

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