Cosa vedere e mangiare a Bolzano

La città del Sudtirol ha molto da offrire per un viaggio o per una trasferta del Campionato degli italiani

 

“Arrivai a Bolzano con un sole splendidissimo; tutti i merciaiuoli ambulanti si affollavano intorno a me; il loro aspetto rivelava la contentezza, il ben essere”. Lo scriveva, tra il 1786 ed il 1788, nel suo libro “Ricordi di un Viaggio in Italia” lo scrittore, poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe.

Proprio dalla descrizione di uno dei luoghi simbolo di Bolzano, Piazza delle Erbe, parte il percorso sui luoghi da vedere e su cosa mangiare a Bolzano, magari durante una trasferta di Serie BKT.

Cosa vedere a Bolzano

Bolzano fa parte di una regione e una parte d’Italia che ha subito nel corso della storia influenze sociali e culturali diverse rispetto a quelle di molte altre regioni della Penisola.

Se pensate di trovare un paesaggio e un’architettura in contrasto con quella di molte altre città di Serie B non troverete sorprese. In effetti, Bolzano è un’esperienza turistica alternativa e affascinante, da fare per conoscere la città altoatesina, vivere con i propri occhi l’esperienza dello stadio Druso (un vero gioiellino con un panorama unico) e per osservare da vicino quel modello virtuoso di calcio che è il Südtirol.

Piazza delle Erbe e Piazza del Grano

Piazza delle Erbe, dal lontano 1295, è il luogo del mercato delle frutta e della verdura di Bolzano, ornata dalla splendida Fontana del Nettuno, una delle cento più belle d’Italia.

A meno di 100 metri troviamo l’altrettanto suggestiva Piazza del Grano, più anziana della “consorella” di 13 anni. È la sede, da allora, del mercato giornaliero. Al suo imbocco è posta la targa che indica il luogo dove alloggiò Goethe nel suo viaggio.

Piazza Walther

Incamminandosi per meno di 400 metri per “le lunghe vie fiancheggiate di portici, abbellite (...) dal movimento degli angoli e delle sporgenze”, si arriva a Piazza Walther il “salotto buono” di Bolzano. 

Qui, in uno spazio dedicato al poeta Walther von der Vogelweide, sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta, il Duomo della città. Il Duomo di Bolzano è una basilica paleocristiana, infatti non c’è da aspettarsi l’architettura di “un Duomo” più tradizionale al quale siamo stati abituati in altre città del centro e del sud Italia, anche in questo caso, infatti, si intuisce l’originalità della città altoatesina. Piazza Walther è famosa anche per essere la sede del celebre mercatino di Natale e della Festa cittadina.

I portici


A fare da ideale cintura alle due piazze citate i portici, o meglio Via dei Portici o Laubengasse.

Parliamo di un vicolo pedonale, non più lungo di 300 metri, una vera e propria arteria nel cuore della città. Realizzata nel 1180 dai Vescovi di Trento con lo scopo di dare un luogo riparato agli incontri e degli scambi. È da allora il cuore commerciale di Bolzano.

Funivia del Colle


Senza dimenticare luoghi di grande rilievo come Castel Firmiano ed il Museo Archeologico con all’interno Ötzi, la famosa mummia dell’uomo vissuto nelle montagne intorno a Bolzano 4.000 anni fa, non si può passare per Bolzano senza visitare la Funivia del Colle.

Una funivia, risalente al 1908, nata dal genio dell’oste Josef Staffler per collegare il Centro Città alla sua locanda. Oggi rappresenta un vero e proprio presidio slow per ammirare dall’alto le bellezze della città.

Non proprio semplici da raggiungere, risalendo la parte alta si possono trovare dei percorsi con delle piccole terrazze dalla quale ammirare un panorama pazzesco.

Cosa mangiare a Bolzano

“Una buona donna mi offerì pere e pesche”,racconta ancora Goethe, riferendosi alla tradizionale ospitalità bolzanina, unita alla grande varietà di prodotti agroalimentari del territorio. Prodotti che ancora oggi sono in grado di comporre un pasto sfizioso, senza trascurare nessuna portata.

Speck dell’Alto Adige

La scelta gastronomica di Bolzano è tra le migliori d’Italia quando si parla di salumeria, ma in particolare la parola d’ordine è lo speck, impossibile non assaggiarlo o fare scorta durante una trasferta di Serie BKT a Bolzano. 

Lo speck così come lo conosciamo oggi risale alla metà del 1700 e nasce con lo scopo di conservare la carne di maiale con un procedimento semplice basato, secondo tradizione su “poco sale, poco fumo e molta aria fresca”.

Canederli

Primo piatto tipico della cucina altoatesina composto da un impasto di pane raffermo, latte, uova e speck a dadini. I canederli sono cotti, quasi scottati, in acqua bollente e serviti con brodo o burro fuso. Canederli è l’italianizzazione del termine tedesco knodl. 

Non è invece “traducibile” il termine Spaetzle, parliamo dei tipici gnocchi altoatesini ottenuti da un impasto di farina, uova, acqua e spinaci lessati e tritati. Il condimento perfetto è, nemmeno a dirlo, con speck e panna. 

Stinco affumicato con crauti e patate
E' il classico secondo della cucina tirolese, dove la carne è sempre  comunque protagonista assoluta. Nello specifico parliamo di un piatto molto sostanzioso fatto con carne di maiale. E' un piatto da accompagnare con patate e crauti. 

E poi c'è il dolce. In questo caso tra Heisse Liebe, il gelato semifreddo con mirtilli caldi, il Krapfen, la tipica “bomba” di pasta dolce fritta in olio, lo Strudel o lo Strabun, le frittelle con zucchero a velo e marmellata di mirtilli, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

 

 

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